Simbolo di protesta contro la censura in Iran del 2019
L'interruzione di internet in Iran nel 2019 fu decisa dal Supremo consiglio per la sicurezza nazionale e imposta dal Ministero delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione dell'Iran (MTIC), nel tentativo di sopprimere le proteste del 2019 .[1] [2] [3] [4] [5] Durante il blackout digitale, durato dal 16 al 23 novembre 2019 , i cittadini iraniani potevano solamente accedere ad una forma di intranet locale ed ogni collegamento a piattaforme esterne era bloccato.[6] [7] Il ministro a capo del MTIC, Mohammad-Javad Jahromi , fu successivamente sanzionato dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti per il suo ruolo chiave nella censura di internet in Iran .[8] [9]
La censura di internet del 2019 è stata la più ampia di tutte quelle registrate in Iran e la peggiore a livello globale, in quanto si è trattato del primo blackout (nonché il più duraturo) per un paese di dimensioni modeste, non imputabile ad eventi naturali.[10] [11] Si è trattato anche della prima volta in cui un'intera nazione si ritrovava effettivamente tagliata fuori dal resto del mondo,[12] [13] benché i maggiori esponenti politici avessero comunque accesso ad internet.[10]
^ (EN ) Kim Hjelmgaard, 'Tool of repression': Iran and regimes from Ethiopia to Venezuela limit Internet, go dark online , su USA TODAY . URL consultato il 4 gennaio 2023 .
^ David Puente, Iran dittatoriale: blocco totale di Internet per ostacolare le proteste, i fact-checkers resistono , su Open , 20 novembre 2019. URL consultato il 4 gennaio 2023 .
^ Esperance H. Ripanti, Iran: quando uno Stato fa sparire la Rete , su riforma.it , 3 dicembre 2019. URL consultato il 4 gennaio 2023 .
^ L'Iran sta chiudendo Internet , su Il Post , 19 novembre 2019. URL consultato il 4 gennaio 2023 .
^ Come l'Iran è riuscito a “spegnere” internet , su Wired Italia , 20 novembre 2019. URL consultato il 4 gennaio 2023 .
^ (EN ) David Gilbert, Iran Turned Off the Internet to Shut Down Protests, and No One Knows When It's Coming Back On , su www.vice.com , 19 novembre 2019. URL consultato il 4 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2019) .
^ (EN ) Michael Safi, Iran's digital shutdown: other regimes 'will be watching closely' , su The Guardian , 21 novembre 2019. URL consultato il 4 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2019) .
^ (EN ) Treasury Designates Iran’s Minister of Information and Communications Technology in View of the Regime’s Repressive Internet Censorship , su U.S. Department of the Treasury . URL consultato il 4 gennaio 2023 .
^ (EN ) Mengqi Sun, U.S. Blacklists Iran’s Minister of Information and Communications Technology , in Wall Street Journal , 22 novembre 2019. URL consultato il 4 gennaio 2023 .
^ a b (EN ) Lily Hay Newman, How the Iranian Government Shut Off the Internet , in Wired . URL consultato il 4 gennaio 2023 .
^ (EN ) Farnaz Fassihi, Iran Blocks Nearly All Internet Access , in The New York Times , 17 novembre 2019. URL consultato il 4 gennaio 2023 .
^ Finbar Anderson, Iran's internet blackout: What is happening, and why did the government turn it off? , su The Telegraph , 23 novembre 2019. URL consultato il 4 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 28 novembre 2019) .
^ (EN ) Frank Bajak, Iran’s internet blackout the first to effectively isolate a whole nation , su www.timesofisrael.com . URL consultato il 4 gennaio 2023 .